Essere cittadini di Gorizia significa nascere in un contesto in cui ci si trova quotidianamente a relazionarsi con la presenza di un confine: al giorno d’oggi, diversamente da quanto avvenuto nel passato, la maggior parte di noi, vive questa quotidianità con estrema naturalezza e spensieratezza muovendosi al di qua e al di là di una linea di demarcazione che separa un territorio che di fatto è un continuum, non solo geografico ma anche socio-culturale, se consideriamo le tradizioni e la storia che contraddistinguono quest’area.

L’aver frequentato l’Università di Nova Gorica con indirizzo Arti Digitali mi ha subito dato l’occasione di dialogare con questa tematica e svilupparla in varie direzioni ed infatti risale proprio a quel periodo il mio iniziale interesse per il confine che continuo anche oggi ad esplorare. In particolar modo come primissimi lavori di questo percorso ho realizzato i documentari “Living Border” e “Slitalitalivenija” per poi proseguire, con i progetti fotografici “mENTAL bORDERS” e, da ultimo, “Gorizia divisa: memorie della pandemia” un piccolo contributo fotografico ambientato a cavallo del confine tra Italia e Slovenia e che documenta come le due città, Gorizia e Nova Gorica, siano state nuovamente divise a causa del diffondersi dell’infezione da COVID19 da un confine fisico e come i suoi abitanti, da entrambe le parti, hanno trovato nuovi e creativi modi per relazionarsi e dialogare nonostante questa sgradita a tutti e temporanea divisione.

In questo contesto, essere una fotografa assume un ruolo a mio dire molto importante: quello di poter trasmettere alle future generazioni una parte della storia della nostra terra, lasciando una testimonianza diretta della storia e della vita sul nostro confine.

 

www.robertabattiston.it

IG: Roberta Battiston

Living Border

Slitalitalivenija