Distretto GOmosaico

“Il fattore caratterizzante principale del Distretto goriziano, e assolutamente unico nel suo genere, è oggi quello di essere il punto d’incontro delle tre principali etnie, per così menzionarle, componenti la compagine europea: la germanica, la slava, la latina. […] Il Distretto può essere dunque […] significativo e piccolo faro, che illumina valori e potenzialità civili indispensabili all’identità europea, altrimenti in reale pericolo di cadere nelle ombre dell’oblio, e un possibile modello di vita culturale coinvolgente ed istruttiva.”
Giulio Maria Chiodi, già Professore Ordinario di Filosofia del diritto e di Filosofia politica
Relazione presso l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere – Milano, 14 novembre 2019

UN LUOGO UNICO E MOLTEPLICE, DOVE S’INCONTRA L’EUROPA

Il distretto culturale GOmosaico è la sintesi tra la specificità di un territorio – che ha come centro propulsivo Gorizia–Nova Gorica e come nucleo simbolico Aquileia – e l’universalità del suo patrimonio immateriale – che si fonda su una tradizione millenaria di armoniosa convivenza tra civiltà diverse e complementari – traducendosi in uno strategico progetto culturale, sociale ed economico su scala europea.

L’incrocio fecondo tra la civiltà classica, civiltà greca e latino-romana, con quella tedesco-germanica e con quella slava, nelle sue diverse articolazioni, che si esplica nell’affermazione di una specifica “unità nella diversità”, è il fondamentale fattore costitutivo del distretto culturale GOmosaico: una realtà che si ancora geograficamente al cuore del territorio costituito da Gorizia e Nova Gorica e delle aree contermini, estese a tutta la fascia confinaria italo-slovena a cavallo dell’Isonzo e comprendente anche le zone di Aquileia, Cividale, il Tarvisiano, la bassa Carinzia, le Giulie e la valle dell’Isonzo fino al mare, da Aurisina a Grado.

Un autentico mosaico, colorato ma ordinato, armonioso e capace di venire ristabilito anche a fronte di eventi distruttivi; espressione di apertura al dialogo e alla solidarietà, connesso strettamente dall’utilizzo diffuso di quattro lingue (italiano, sloveno, tedesco e friulano), che si riconosce in un’unica cultura condivisa.

Una ricchezza fatta di risorse storiche, archeologiche, artistiche, letterarie e linguistiche, ma anche paesaggistiche ed ambientali, artigianali ed enogastronomiche, tali da poter costituire fattori rilevanti disviluppo culturale e socio-economico anche in una prospettiva europea e internazionale.

La targa commemorativa sulla linea di confine tra Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia) in piazza Europa, già piazza della Transalpina, dove correva il muro di separazione tra Italia e Jugoslavia (e poi Slovenia)

Una rete di istituzioni, associazioni, enti ed imprese in grado di produrre un’offerta integrata di beni culturali di qualità, specifici e quindi direttamente connessi al territorio stesso.

In conformità con la propria missione e l’esperienza maturata in oltre cinquant’anni di attività in ambito europeo ed internazionale, e in linea con la candidatura congiunta di Goriza -Nova Gorica a Capitale Europea della Cultura per il 2025, ICM ha indirizzato le proprie risorse nella proposta il riconoscimento e l’affermazione dell’esistenza di tale patrimonio socio-culturale ma anche della sua consistenza istituzionale, che affonda storicamente le sue radici nell’Impero Romano, in quello Longobardo, nell’Impero Germanico, nel Patriarcato di Aquileia, nella Contea di Gorizia e del Tirolo, poi nella Contea i Gorizia e Gradisca, nell’Impero Austro Ungarico e infine nell’Unione Europea.

GOmosaico prende infatti le mosse nel dicembre del 2018 come progetto pilota presentato da ICM in accoglimento della proposta di istituzione di distretti culturali europei promossa dal Comitato per l’Arte e la Cultura per l’Economia, l’Economia per l’Arte e la Cultura, organismo patrocinato dall’UNESCO con il compito di promuovere lo studio delle culture e delle lingue latina e greca e, contestualmente, l’istituzione di distretti culturali europei. Per la sua forza e la sua significatività, GOmosaico si propone di diventare un modello per l’individuazione e la costituzione dei prossimi distretti culturali in tutta la Nazione.

Tra gli obiettivi strategici del distretto culturale GOmosaico:

• L’attivazione di un sistema tra realtà diverse ma riconducibili a radici comuni ed orizzonti di reciproco interesse per rendere la cultura non solo una risorsa indispensabile a raccordare passato e futuro, ma anche per valorizzare le migliori risorse esistenti cogliendo le opportunità della innovazione e della creatività;

• L’avvio concreto di politiche di marketing territoriale che espanda il pur prioritario nesso tra cultura e turismo ad altre forme e fattori di sviluppo socio-economico: infrastrutturale (le tante forme di accessibilità), agricolo e orto-frutticolo legato alla solida tradizione locale, naturalistico e sportivo (dalla montagna al mare lungo i corsi d’acqua);

• Il risveglio dell’interesse delle nuove generazioni verso la conoscenza della storia e delle caratteristiche culturali ed ambientali del territorio anche per valorizzare l’intrinseco quanto essenziale valore dello sviluppo delle identità e specialità locali con gli analoghi e diversi patrimoni presenti e riconoscibili “a cerchio d’acqua progressivo” sul piano europeo ed internazionale, riproponendo tra le altre la valenza ed utilità delle rispettive lingue storiche locali per la comunicazione anche culturale (poesia, teatro, letteratura);

• Il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università presenti ed operanti sul territorio, assieme agli Istituti di ricerca, i sistema bibliotecari, le principali realtà culturali, operatori privati illuminati ed innovativi.

Tra i contenuti che ICM intende proporre, assieme ai suoi principali partner (attuali ed anche storici presenti ed operanti in ambito mitteleuropeo), in primis il Centro Studi “sen. A.Rizzatti” e la sua rivista “Iniziativa Isontina”:

a – lo “spirito” di Aquileia in tutta la sua portata storica e la sua attualità per un futuro dell’Europa ancorato ai territori in qualche modo “fondativi”

b – il patrimonio archeologico, monumentale e storico, compresi anzitutto i siti riconosciuti dall’Unesco in tutti i tre Stati confinanti ricompresi anche se in entità geografica diversa nel distretto proposto, comprese le vie di comunicazione che da sempre li connettono;

c – le biblioteche e gli archivi che custodiscono e documentano la condivisione di eventi, processi sociali e culturali, linguistici e delle tradizioni popolari; i musei da quelli più grandi e conosciuti a quelli che conservano memorie minori e di “nicchia” ma senza le quali anche quelle maggiori perderebbero molto di valore;

d – i luoghi e le specialità ambientali, paesaggistiche, agricole e forestali, enogastronomiche che per loro natura sono “senza confini” ed anzi patrimonio identitario spesso condiviso tra realtà diverse non solo sotto l’aspetto statuale.

La proposta di un DISTRETTO CULTURALE EUROPEO su indicazione del Comitato Scientifico L’ARTE E LA CULTURA PER L’ECONOMIA – L’ECONOMIA PER L’ARTE E LA CULTURA patrocinato da UNESCO CNI

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Relazione del prof. Giulio Maria Chiodi sul Distretto culturale GOmosaico, tenuta presso l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, il 14 novembre 2019

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