Chi sale su un treno per percorrere anche solo un tratto della Ferrovia Transalpina (Bohinjska Proga, Wocheinerbahn), non si limita a prendere posto in un vagone, ma entra in un mondo di variegate emozioni.

Inaugurata il 19 luglio 1906 dopo oltre quarant’anni di progettazioni ed incertezze, la Transalpina era la tratta meridionale, Jesenice – Trieste di 144 Km, dell’”Alpenbahnprogramm” (“Programma delle ferrovie alpine”) che doveva assicurare uno strategico collegamento del grande Porto adriatico con Vienna e l’Europa Centrale, soddisfacendo nel contempo l’aspirazione di Gorizia ad una diretta congiunzione ferroviaria con l’hinterland mitteleuropeo attraverso la valle dell’Isonzo.

A seguito delle due Guerre Mondiali vissute in prima linea e delle ripetute spartizioni tra Stati ed Amministrazioni ferroviarie diverse, la Ferrovia Transalpina ha subito un progressivo ed immeritato declino e, mentre in territorio italiano è in esercizio per il trasporto merci la tratta Trieste Campo Marzio – Villa Opicina (a binario unico elettrificata appartenente a Rete Ferroviaria Italiana – Gruppo FS) con possibilità di proseguire verso la Slovenia lungo l’originario tracciato via Monrupino/Repentabor, la sua attuale configurazione in territorio sloveno è quella di una linea complementare (passeggeri e merci), a binario unico non elettrificata delle Ferrovie Slovene/Slovenske Železnice di 129 Km, che congiunge – attraversando il Carso, la conca di Gorizia, la valle dell’Isonzo e le Alpi Giulie – Sežana con Jesenice, da dove la Ferrovia delle Caravanche consente di  raggiungere l’Austria.

Molti i motivi di interesse turistico, anche con spiccata valenza culturale, che caratterizzano la Transalpina:

– conta su una articolata storia che inizia ben prima della costruzione della linea, in relazione alla sua lunga e travagliata gestazione progettuale, e che si intreccia con due secoli di vita europea e l’inerente alternanza di fasti e tragedie: ne deriva un grande fascino capace di sfociare nel mito;

– presenta un tracciato, frutto – con ardite opera d’arte (ponti, gallerie ecc.) – della più elevata tecnologia di altri tempi, che costituisce un’attrattiva di per sé;

– collega e attraversa località a vocazione turistica consolidata, percorrendo territori dalle caratteristiche ambientali molto diverse e di mutevole bellezza in ogni stagione: dal Mare Adriatico al Carso, dalla conca di Gorizia alla valle dell’Isonzo, dalla valle del Bacia alle Alpi Giulie, dal Parco Nazionale del Tricorno alle Caravanche;

– rimane la più breve infrastruttura terrestre tra regione adriatica e Centro Europa e consente un collegamento diretto ed alternativo tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia (in particolare Primorska e Gorenjska) e Carinzia, costituendo una preziosa risorsa per lo sviluppo turistico transfrontaliero e per relazioni ferroviarie turistiche internazionali a lunga percorrenza;

– consente un ideale e necessario supporto al cicloturismo, da alcuni anni in tumultuosa espansione nell’area transfrontaliera;

– è idonea, anche facendo leva sulla sua storia, a raccordarsi a specifiche tipologie di turismo (storico/culturale, rievocativo della Prima Guerra Mondiale, ambientale, sportivo, enogastronomico, ferroviario in senso stretto).

Ma, soprattutto, va rilevato come la Ferrovia Transalpina attraversi territori in cui nei secoli si sono incontrate, scontrate e contaminate le tre grandi civiltà europee: latino/italica, slava, tedesca. Non è quindi solo una ferrovia su cui viaggiare, ma è lo sfondo scenico di un affascinante “racconto” che accompagna il viaggiatore/turista.

Nessun’altra linea ferroviaria europea possiede tutte queste caratteristiche e quindi non è azzardato prevedere che nel prossimo futuro possa divenire la più importante ferrovia turistica transfrontaliera in Europa.

In vista di tale obiettivo sono state organizzate negli anni passati diverse iniziative promozionali della Transalpina (mostre, convegni, pubblicazioni ecc.), che si sono affiancate ai numerosi viaggi con treni storici lungo la linea, ma si avverte ora l’esigenza di una sua valorizzazione turistica più organica.

A tale proposito il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale ”Territorio dei comuni: Comune di Gorizia, Mestna občina Nova Gorica (Slo) e Občina Šempeter-Vrtojba (Slo)” – GECT GO, e il Posoški razvojni center / Agenzia di Sviluppo della Valle dell’Isonzo con sede a Tolmin/Tolmino hanno condiviso l’obiettivo di operare assieme per rilanciare la Ferrovia Transalpina/Bohinjska Proga come moderna ferrovia regionale e di spiccata valenza turistica a beneficio delle relazioni transfrontaliere e dello sviluppo dei territori dalla stessa collegati ed attraversati.

La Fondazione FS Italiane si sta invece adoperando per completare il restauro del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio e per valorizzare l’omonima stazione, capolinea meridionale della Transalpina, destinata a divenire un nuovo polo di grande rilievo della cultura ferroviaria italiana ed europea e di cui è prevista la riapertura per arrivi e partenze di treni storici e turistici con collegamenti verso il resto d’Italia e l’Europa anche percorrendo la Ferrovia Transalpina.

Va tenuto infine presente la proclamazione il 18 dicembre 2020 di Nova Gorica con partner Gorizia a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2025. E’ facile prevedere che in tale contesto la Ferrovia Transalpina saprà conquistare un ruolo da protagonista sia come infrastruttura di trasporto per i visitatori della Capitale Europea della Cultura sia come patrimonio culturale di per sé, avvalendosi del suo fascino per contribuire a dare un inedito esempio di coesione transfrontaliera a tutta l’Europa.

Stazione di Jesenice
Lago di Bled
Tracciato attuale
Stazione di Gorizia
Galleria di Podbrdo Piedicolle
Stazione di Trieste
Ponte di Salcano