L’Opera metal degli Aqvilea: tra storia, cinema e spirito mitteleuropeo
Un progetto mitteleuropeo per formazione e per vocazione, quello degli Aqvilea, gruppo musicale dedito al genere symphonic metal che attorno alla storia dell’omonima città romana ha creato un’avvincente epopea musicale popolata di legionari e navigatori, oracoli e dèi: la band, che nasce a Monfalcone nel 2016 per opera del compositore e polistrumentista Pier Lando Baldinelli, annovera tra i suoi membri anche il chitarrista gradese Franz Lugnan, il batterista veneto Simone Santacà e la soprano lirico tedesca (oggi residente in Slovenia) Cae Lys. L’obiettivo, sicuramente ambizioso ma in parte già egregiamente assolto, è quello di esportare nel mondo la bellezza e la ricchezza della cultura latina e mediterranea, un’impresa ardua e quantomeno di nicchia nell’ambito di un genere musicale, quello del metal, ancorato prevalentemente alla mitologia nordica e orientato su atmosfere più cupe e decadenti.
Si intitola 573 ab Urbe Condita, l’anno della fondazione di Aquileia, la traccia strumentale che apre Beyond the Elysian Fields, l’album di esordio della band, il cui arco narrativo si snoda lungo il secolo che trascorre dalla fondazione di Aquileia alle campagne del console Gaio Mario. Le quattordici tracce che compongono l’opera seguono così le pagine della storia, dalla navigazione verso il porto di Alessandria d’Egitto alla marcia attraverso le paludi di Mediolanum, dall’attraversamento degli impervi valichi alpini alla sanguinosa e tragica battaglia di Aquae Sextiae: un romanzo corale fantasy-storico ambientato agli albori di una nuova civilizzazione, dedicato alla fratellanza tra i popoli e all’eternità delle passioni umane, “oltre i Campi Elisi”.
Il riferimento alla città friulana, ripreso nel nome e nei testi del gruppo, non è infatti una mera citazione “estetica” ma cela un forte significato simbolico: il messaggio è implicito in un territorio che da oltre 2000 anni è luogo di incontro e di convivenza fra civiltà e culture diverse. L’ambientazione romana, allo stesso modo, evoca un mondo ideale di libertà e di apertura rappresentato dal mare Mediterraneo, che ai tempi dell’antica Roma era – differentemente da oggi – uno spazio privo di barriere e di confini, un’area di frenetici scambi ma anche di libera circolazione delle persone e delle idee.
La solenne e orientaleggiante Alessandria, settima traccia dell’album, è ad esempio un esplicito riferimento ai documentati legami tra il porto fluviale di Aquileia e Alessandria d’Egitto, di cui sono testimonianza più tarda anche gli splendidi mosaici gnostici dell’Aula Sud della Basilica di Aquileia: diretto in Egitto, il fratello del protagonista troverà la morte nella navigazione verso il mitico faro del Mediterraneo, un destino fatale, quello narrato nel brano, che riporta non solo alla realtà storica dell’epoca ma anche a tragici eventi di attualità.
Il concept su cui si basa il progetto degli Aqvilea, oltre all’ambientazione storica, include però anche altri due importanti elementi: il primo è il tributo all’opera lirica (in primis a Giuseppe Verdi) e il secondo è il richiamo al sogno del cinema hollywoodiano e alle sue colonne sonore: da Ennio Morricone ad Hans Zimmer, da James Horner ai Two Steps from Hell. Anche l’immaginario visuale e i costumi della band, frutto di un pregevole lavoro artigianale e sartoriale, sono ispirati ai kolossal hollywoodiani come Spartacus o Antonio e Cleopatra, oltre che allo stile gotico di band come i Nightwish e i Cradle of Filth.
Il primo video della band, Aquae Sextiae, diretto dal regista cervignanese Diego Caponetto, è dedicato alla storica battaglia combattuta nel 102 a.C. nella Gallia Narbonense, dove i Romani sotto Gaio Mario hanno sconfitto i Teutoni e gli Ambroni. Il brano descrive l’epica marcia delle tribù germaniche provenienti dalle terre del Nord, seguendo la storia di una madre e un figlio che cercano un nuovo mondo, lottando assieme fino alla notte del loro ultimo abbraccio. Il video, che ricostruisce la storica battaglia seguendo le cronache di Tito Livio, è stato filmato in tre giorni nello spettacolare scenario della Val Rosandra, coinvolgendo decine di rievocatori storici delle associazioni culturali ‘Legio VI ferrata’ e ‘Clan Tre Draghi’:
È invece A Day Before the Wolf il brano a cui è dedicato il secondo video, diretto dal regista udinese Simone Vrech e già pluripremiato a numerosi festival cinematografici internazionali. Il “giorno prima del lupo” è il momento cruciale in cui il Fato sta per compiersi: nell’antica Roma il Fato era una decisione irrevocabile presa dagli dèi, a cui non era possibile opporsi. Il video mette in scena questo conflitto tra l’ineluttabilità del destino già scritto e la facoltà umana di riconoscerlo, per affrontarlo con fiducia e coraggio. Girato in parte tra i boschi del Collio goriziano e in parte presso lo studio cinematografico Base2 Video Factory di Gorizia, il video è stato realizzato grazie a nuovissimi strumenti di Virtual Production che hanno permesso di ricostruire ambienti virtuali con incredibile realismo:
Registrato tra Italia e Svezia e prodotto da uno dei nomi storici del melodic metal svedese, Fredrik Nordström, l’album Beyond the Elysian Fields è stato pubblicato il 20 Novembre 2020 per l’etichetta Saturnia Records, e dopo due giorni è entrato nella top 100 italiana degli album più ascoltati sulla piattaforma iTunes. Qualche mese più tardi, gli Aqvilea sono stati invitati a prendere parte al festival internazionale Bloody News Online Fest, concerto trasmesso in streaming con band provenienti da tutto il mondo: l’esibizione, che si è svolta in assenza di pubblico a causa delle allora vigenti norme anti-pandemiche ma ha già raggiunto migliaia di visualizzazioni su Youtube, è stata registrata presso la Sala Romana del Comune di Aquileia:
Gli Aqvilea confermano in definitiva non solo come l’antica città fondata come avamposto difensivo ai confini della Repubblica nel 181 a.C., poi divenuta capitale della X Regio e del Patriarcato, sia ancora oggi una fonte di ispirazione, ma anche come l’arte e la cultura siano il terreno più fertile su cui costruire connessioni e rapporti di dialogo e collaborazione a livello internazionale: “Il fatto di vivere in una terra di confine, nel cuore della Mitteleuropa, è il nostro carattere distintivo e più profondo” ha spiegato Pier Lando Baldinelli in una recente intervista rilasciata alla rivista musicale Metal Fury “Stiamo lavorando anche sul piano culturale, infatti, con associazioni, gruppi di rievocatori, istituzioni, proprio per far arrivare questo concetto che la promozione e la valorizzazione del territorio devono passare anche attraverso l’arte, la musica, la cinematografia, perché questi strumenti possono arrivare ovunque nel mondo, ad un pubblico eterogeneo, in modo immediato e diretto. Ci sono persone in Messico che ora conoscono Aquileia e la sua storia proprio grazie a Beyond the Elysian Fields e ai nostri video: questa è una strada importantissima che va appunto battuta e ovviamente è anche una responsabilità da parte nostra, che però siamo onorati di prenderci.”
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