Una luce che viene da lontano

In copertina, gonfaloni sventolanti ai piedi del Castello di Gorizia, in occasione del I Incontro Culturale Mitteleuropeo il 20 e 21 maggio 1966
L’appuntamento di GO! 2025 è un traguardo storico per la città di Gorizia-Nova Gorica. Amicizie, idee, sentimenti, separati per decenni da una cortina innaturale, riavvicinati il 21 dicembre 2007 con l’ingresso della Slovenia nell’area Schengen, potranno ora concretamente confrontarsi e costruire insieme su un terreno comune. È una pietra miliare senza precedenti nella storia d’Europa, di cui forse non si è ancora compresa l’immensa portata simbolica, ma anche la responsabilità politica connaturata al senso che sapremo dare a questo evento. Essere “Capitale Europea della Cultura” non è un vitalizio, né un serto di gloria a tempo indeterminato: molte città coronate con questo riconoscimento hanno perso il tram del cambiamento, incapaci di andare oltre operazioni cosmetiche di marketing culturale, di proiettare il loro progetto in un “dopo” sostenibile, fuori dalla luce dei palcoscenici, con l’umiltà d’imparare anche dalle fragilità, dalle difficoltà e dalla marginalità del “prima”.
Per l’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (ICM), con la sua gorizianità senza confini, questo non può che essere un momento luminoso. Non, però, uno spot passeggero della ribalta, bensì una luce diffusa che proviene dal passato e può aiutarci a guardare più lontano: con il patrimonio della nostra energia culturale e il superbonus di cui disporrà la nostra amata Capitale, auspichiamo che diventi protagonista nel vecchio Continente come un nuovo laboratorio di convivenza e di dialogo, di pensiero e di creatività, di lavoro e di dignità, facendo sì che la “nostra” occasione del millennio si trasformi in opportunità “di tutti” per i tempi a venire, che l’evento accompagni positivamente il destino di un’Europa ancora fragile, come testimoniano i fatti di questi giorni.
In questa direzione non estemporanea, ICM sta lavorando ormai da decenni, ben prima e oltre GO! 2025. Lo stiamo facendo, senza clamori ma con entusiasmo, anche con il nascente Distretto Culturale Europeo GOmosaico, tessuto con fiducia già dal 2019: un progetto transnazionale, centrato su Gorizia e la capitale morale Aquileia, “che continua ad andare avanti, ad aggregare nuovi partner strategici e nuovi interessi”, come scrive Veronica Ronchi nel suo articolo. Ne sia conferma l’incontro al MANN di Napoli del 21 ottobre 2021, “tra i più importanti per l’ICM nel 2021, poiché ha consentito all’Istituto di tracciare una linea di azione per lo sviluppo del Distretto Culturale Europeo GOmosaico, condivisa con molti partner a livello nazionale che ne hanno colto l’importanza, contribuendo in modo sostanziale ad allargare la visione stessa del Distretto.”
Anche il sogno di Kadmos, la rivista online plurilingue di ICM, ha ripreso vita: dopo una prima fase di rodaggio per creare spirito di squadra e per mettere alla prova lo strumento di lavoro, la macchina digitale è partita. E si sente che dentro queste pagine c’è il respiro di tante idee e, soprattutto, di più generazioni, con molti freschi contributi, come l’articolo del giovane Boris Boric: nella sua dichiarazione d’amore verso Gorizia, ci fa sinceramente sentire come questa città aperta abbia tante carte in regola per diventare una piccola capitale del futuro. La garbata passione di Boris non può che rimandare al ricordo di come siano stati altri giovani, sessant’anni fa, a porre le basi del clima goriziano di oggi, a ricongiungere, oltre ogni confine, il filo spezzato della fratellanza. Nel suo contributo di storia vissuta, Nicolò Fornasir ci accompagna lungo gli anni Cinquanta e Sessanta, rievocando anche il I Incontro Culturale Mitteleuropeo di Gorizia, nel maggio 1966, e dando affettuoso risalto alle figure dei due giovani Sindaci di Gorizia e Nova Gorica, Michele Martina e Jožko Štrukelj, ai quali si deve tanto futuro, non ultima la consacrazione di GO! 2025. Nel finale crepuscolare dell’articolo, con la luce fievole della Luna che accompagna un’intervista degli amici Jožko e Michele ormai anziani, il racconto pare suggerirci che non esistono notti assolute, né giorni infiniti di sole, esistono barlumi di Luna dentro le notti e ombre di nuvole che attraversano anche i mezzogiorni più splendenti. Il segreto è continuare a portare dentro di noi la luce costruttiva che c’ispira e che da anni accompagna il nostro cammino.