Miha Kozorog
INTERVENTO DELLA SECONDA SESSIONE
Potete seguire questo intervento e quello degli altri relatori della II sessione, a partire dalle ore 16.00 di giovedì 25 novembre 2021
Potovanje pesnikovega kipa: Dante v simbolni geografiji Tolmina
The Journey of the Poet’s Bust: Dante in the Symbolic Geography of Tolmin
Abstract: This paper will discuss events linked to Dante Alighieri’s bust, which took place in 1990s Tolmin, Slovenia. The bust, erected in 1929 in Tolmin’s main square, simultaneously symbolically represents a variety of historical events, i.e. speculations about Dante’s stay in Tolmin, unification of Italy, fascism and anti-fascism in the Littoral region. Because of its fascist background, the bust was conserved in the Tolmin Museum during the socialist Yugoslav era. In the 1990s, however, it received renewed attention of different local agents in Tolmin with varied interests; to some it represented a potential tourist attraction, to others a means of a European repositioning of the locality in the post-Yugoslav era, to others still, the endurance of the memory of fascism. In line with these objectives, the bust was moved around different localities within Tolmin. Yet, the memory of fascism prevailed and the bust returned to the Museum. The paper presents an insight in Dante’s polyvalent symbolic value, which generates contrasting and disputed symbolic geographies.
Il viaggio del busto del poeta: Dante nella geografia simbolica di Tolmin
Abstract: Questo articolo discuterà gli eventi legati al busto di Dante Alighieri, avvenuto negli anni ’90 a Tolmin, in Slovenia. Il busto, eretto nel 1929 nella piazza principale di Tolmin, rappresenta simbolicamente contemporaneamente una serie di eventi storici, ovvero speculazioni sul soggiorno di Dante a Tolmin, l’Unità d’Italia, il fascismo e l’antifascismo nella regione del Litorale. A causa della sua origine fascista, il busto fu conservato nel Museo di Tolmin durante l’era socialista jugoslava. Negli anni ’90, tuttavia, ha ricevuto una rinnovata attenzione da parte di diversi agenti locali a Tolmin con interessi diversi; per alcuni rappresentò una potenziale attrazione turistica, per altri un mezzo di riposizionamento europeo della località in epoca post-jugoslava, per altri ancora, il perdurare della memoria del fascismo. In linea con questi obiettivi, il busto è stato spostato in diverse località all’interno di Tolmin. Tuttavia, prevalse il ricordo del fascismo e il busto tornò al Museo. Il contributo presenta uno spaccato del valore simbolico polivalente di Dante, che genera geografie simboliche contrastanti e contestate.