Fulvio Salimbeni
INTERVENTO DELLA PRIMA SESSIONE
Potete seguire questo intervento e quello degli altri relatori della I sessione, a partire dalle ore 10.00 di giovedì 28 ottobre 2021
Perché Kadmos.
A Napoli il 21 ottobre s’è svolto il simposio Porte aperte alle culture: civiltà e fratellanza, in cui Giulio M. Chiodi e Nicolò Fornasir hanno illustrato il progetto di Distretto culturale europeo “GO Mosaico”, promosso dall’Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei e del quale la rivista “Kadmos”, il cui primo fascicolo è uscito nel settembre scorso, sarà l’organo ufficiale, colmando, tra l’altro, una grave lacuna nell’ambito culturale goriziano, che da tempo ormai era privo di qualificati periodici scientifici che ne documentassero l’attività nei suoi diversi aspetti ed elementi. Da tempo ormai, infatti, non esce più “Studi Goriziani”, la prestigiosa rivista della Biblioteca Statale Isontina, che per decenni ha svolto un ruolo di primaria importanza nel contesto non solo provinciale, ma anche regionale, mentre “Nuova Iniziativa Isontina” ha un’impostazione più divulgativa e maggiormente attenta alle questioni politiche d’attualità, e la “Rassegna Europea” dell’Accademia Europeista del Friuli Venezia Giulia si pone su un piano più propriamente politico nell’accezione migliore del termine. “Kadmos”, pertanto, viene davvero a colmare una lacuna, documentando nel modo migliore la feconda e inesausta attività dell’IICM e assicurandogli, tramite la sua pubblicazione, una presenza costante sulla scena intellettuale, dal momento che finora l’Istituto, a parte qualche conferenza e presentazione di libri, manifestava la propria presenza pubblica soltanto con gli annuali congressi internazionali, iniziati nel 1966 e da allora, nonostante tante difficoltà incontrate sul piano economico e organizzativo, mai intermessi, costituendo un corpus bibliografico di prim’ordine, essenziale per intendere la civiltà mitteleuropea nei suoi diversi aspetti e componenti. Questo fascicolo inaugurale della rivista, che ne avvia la nuova serie, dopo una pluriennale pausa dalla prima, già dallo spoglio dell’indice attesta l’ampiezza della prospettiva storiografica in cui si muove, riuscendo veramente espressione di quelle componenti slovena, croata, austriaca (carinziana in ispecie) e italiana che verranno a costituire il distretto “GO Mosaico”. Se la Parotto nell’editoriale lumeggia l’obiettivo di “Kadmos” di proporsi quale portavoce della civiltà mitteleuropea e Chiodi sottolinea l’attuale ruolo internazionale della Mitteleuropa una volta conclusa la Guerra Fredda e caduta la cortina di ferro, Stella Marega, giovane studiosa e valente collaboratrice dell’IICM, illustra nel modo migliore quell’eredità di Aquileia, che, tra l’altro, è stata ampiamente discussa e analizzata anche nel convegno napoletano ricordato in apertura.
Nell’attuale momento politico e storico, che purtroppo vede risorgere i nazionalismi e le tendenze autoritarie in più d’un governo dell’Europa centro-orientale (questo è il caso, in particolare, della Polonia e dell’Ungheria), mentre in Bosnia Erzegovina e in Kosovo riemergono tensioni e contrasti tra le diverse componenti etniche che ne fanno parte – l’Unione Europea, a parte formali dichiarazioni di principio, e nulla più, latitando completamente -, una rivista come “Kadmos”, che non trova molti riscontri per la sua apertura internazionale e pluridisciplinare, giunge più opportuna che mai, potendo contare sull’apporto di vecchi amici e soci dell’IICM come Hans Kitzmuller e Chiodi, oltre che delle nuove leve, per svolgere un discorso ad ampio raggio rigorosamente scientifico, ma in termini anche divulgativi per raggiungere un’opinione pubblica così bisognosa d’essere formata a quella coscienza sovranazionale che le attuali classi dirigenti sanno rivendicare soltanto a parole.