Renato Mascherin
INTERVENTO DELLA SECONDA SESSIONE
Potete seguire questo intervento e quello degli altri relatori della II sessione, a partire dalle ore 16.00 di giovedì 28 ottobre 2021
Buongiorno a tutti e grazie per aver voluto coinvolgere il Consorzio Ponte Rosso – Tagliamento in questo interessantissimo progetto e nelle iniziative ad esso legate.
Vorrei rivolgere un breve messaggio ai partecipanti a questo evento di presentazione per raccontare con che spirito l’ente che rappresento entra a far parte dei partner di Kadmos e quali sono le spinte e le suggestioni che contraddistinguono il nostro lavoro oggi.
Leggendo la presentazione con la quale il progetto ha ottenuto il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia sono state evidenziate tre parole: Cultura, impresa, creatività.
Ecco, io credo che un’impresa nascendo in un territorio non può che rispecchiare la storia, la cultura e la filosofia di quel territorio.
Oggi parlare di territorio, e nel nostro caso, del territorio sanvitese significa parlare di un’area con una lunga tradizione commerciale che nel tempo è divenuta anche industriale.
Nei secoli passati abbiamo avuto il pregio di avere in queste terre un grande innovatore come Jacopo Linussio che a San Vito al Tagliamento acquistò il complesso Ca’ Bianca, una villa opificio attiva fino al 1814 e ben 600 campi da coltivare per ovviare alla carenza di lino.
Linussio fu un imprenditore che anticipò per alcuni aspetti la visione Mitteleuropea, perché avviò la propria attività e ne guidò lo sviluppo a tal punto da raggiungere tutta Europa.
C’è dunque un parallellismo evidente su questo fronte perché quello stesso carattere di globalizzazione e interconnessione con la Mitteleuropa permea oggi una percentuale considerevole di aziende insediate nella zona industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento e nelle altre aree di competenza dell’ente.
Un esempio ne è la Brovedani che ha in questo capitolo una fortissima vocazione all’export e che è cresciuta nel tempo sviluppando il proprio core business anche all’estero e a livello mondiale.
In questa visione globale e internazionale entra in gioco anche l’identità storica del Consorzio con un progetto lanciato più di 10 anni fa e che è oggi visto come un’eccellenza da far conoscere e direi “una coccarda da puntarsi al bavero della giacca”. Sto ovviamente parlando di LEF 4.0, una scuola di alta formazione lean e digital, fiore all’occhiello di rilevanza internazionale.
La visione multiculturale, tecnologica e interdisciplinare del progetto Kadmos che il Consorzio ha deciso di sostenere e promuovere si sposa con un approccio imprenditoriale ed economico vivace, alla ricerca di suggestioni, variazioni di colori, nuove sfumature.
Alla luce di tutto questo, parlare di progresso, di innovazione tecnologica oggi significa proprio mettere in connessione diversi mondi con un obiettivo chiaro e definitivo in testa che si sintetizza nell’espressione “crescita sostenibile” e di cui tanto si parla.