Hans Kitzmüller
INTERVENTO DELLA PRIMA SESSIONE
Potete seguire questo intervento e quello degli altri relatori della I sessione, a partire dalle ore 10.00 di giovedì 28 ottobre 2021
Quando si riprende un’idea da tempo abbandonata, quando si rimette mano ad un progetto a lungo accantonato ci si augura sempre qualcosa. Con la rinascita di Kadmos dobbiamo continuare a riflettere sulla necessità di questo nuovo sforzo di ridare vita ad una rivista così concepita per finalità assolutamente singolari e radicate nel carattere storico e culturale originalissimo e unico di una precisa area europea. Per quindici anni non è più uscita ed ora riappare in una veste nuovissima in formato online.
Kadmos si ripropone come uno strumento dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei e quello che noi ci auguriamo o dovremmo augurarci è che venga consultata e letta perché intende assolvere ad un compito molto particolare: proseguire la pratica di quello che molti decenni fa veniva chiamato senza alcun intento retorico ‘lo spirito di Gorizia’! E facendo questo, dimostrare quanto persista ancora pur in tempi così nuovi e diversi l’attualità delle intuizioni e degli ideali di quei fondatori dell’Istituto creato oltre mezzo secolo fa, nel secolo scorso, in un’altra epoca, in un’era in cui la realtà sotto tanti aspetti era molto diversa da quella in cui viviamo noi ora, un oggi in cui però si combatte ancora pur in condizioni diverse per grandi idee come quelle dell’unità nelle diversità, diversità che si rivelano soltanto varietà in una civiltà comune, quella europea che nella cultura mitteleuropea ritrova una sua espressione unica condizionata dalla storia e dalla geografia che, ebbene sì, ha visto Gorizia al centro di un’area in cui per molti secoli confluivano l’elemento germanico, slavo e latino creando nel Goriziano una cultura comune pur nella diversità di lingue.
Frammenti e visioni di un mosaico goriziano è intitolato il mio contributo ospitato in questo nuovo primo numero di Kadmos. I nuovi progetti dell’ ICM, mi riferisco in particolare all’ idea di un “Go-Mosaico” ossia alla proposta di riconoscimento di un originale distretto culturale plurilingue, e quest’avvio di una terza stagione della rivista, permetteranno sicuramente di svolgere e promuovere uno spirito nuovo e ulteriori riflessioni sul necessario impegno di ricostruzione, riscoperta e approfondimento dell’analisi di vari caratteri storici, geografici e culturali di un’area come quella corrispondente al Goriziano del passato.
Il tanto atteso e auspicato successo della candidatura congiunta di Nova Gorica e Gorizia a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2025 rappresenta una grande opportunità: si tratta infatti di una designazione unica nel suo genere, perché può creare le condizioni non solo per una diffusa riscoperta di un territorio unitario nel passato e diviso da un confine soltanto a partire dal 1947, ma anche e soprattutto per una rilettura ed una rivalutazione della sua millenaria originale identità storico-culturale.
Nel mio contributo ho proposto una serie di spunti di riflessione e di particolari aspetti storico-culturali sinora generalmente poco considerati, ma che a mio parere oggi si possono rivelare una materia capace di evidenziare maggiormente il grande fascino perduto, dimenticato e ignorato che il lontano passato storico di Gorizia potrebbe riacquistare.
Si tratta di accenni a fatti ed esempi concreti che meglio di ogni formulazione generale, astratta e teorica dovrebbero riuscire ad illustrare alcune specificità culturali di questo territorio ai fini della ricomposizione di quel ‘mosaico’ che si vorrebbe riproporre e valorizzare.
Il mio auspicio è dunque che Kadmos possa riscuotere interesse e suscitare curiosità anche per questa tematica e favorire così sotto certi aspetti, attraverso nuove riflessioni e riscoperte, una rilettura della nostra storia e delle nostre storie.
Hanz Kitzmüller